LAURA FAGIOLINI nasce e vive in provincia di Pisa. Laureata in Psicologia presso l'università La Sapienza di Roma e in Scienze Sociologiche presso l'Università di Pisa, svolge da molti anni la libera professione come Psicologa. È personalmente e professionalmente attenta a storie di emancipazione e coraggio femminile e al mutamento del ruolo della donna nel tempo. Con Intrecci Edizioni ha pubblicato, oltre a Velia. La dignità contro il regime, i libri Malmaritata. La ribellione di Costanza (storia dell'amore "tossico" di Gian Lorenzo Bernini per Costanza Piccolomini), 2022 e Passeranno i morti resteranno i sogni (sulla storia di libertà e coraggio di Irma Bandiera, partigiana col nome di battaglia di "Mimma").
Velia. La dignità contro il regime di Laura Fagiolini
Intrecci Edizioni, 20221 (*)
Tutti conoscono Giacomo Matteotti. In ogni grande città italiana, almeno una via, una piazza o una scuola è intitolata a questo grande antifascista. Molti ricorderanno forse il suo discorso pronunciato alla Camera il 30 maggio 1924, undici giorni prima di morire - no, non di morire: undici giorni prima di venire barbaramente e vigliaccamente ucciso da un manipolo di agenti della polizia politica -, in cui denunciava le sopraffazioni fasciste contestando con coraggio la validità delle elezioni. Certamente pochi sono a conoscenza, invece, della sua vita privata, del rapporto con i suoi tre figli, Giancarlo, Matteo e Isabella, dell'amore "immediato e profondo" che per dodici anni lo ha legato alla moglie Velia. Ed è proprio la vita di quest'ultima, per troppo tempo rimasta sullo sfondo, illuminata dall'abbagliante luce riflessa del marito, che Laura Fagiolini ha deciso di ricostruire e raccontare attraverso una testimonianza intima e straziante. In Velia - La dignità contro il regime (Intrecci Edizioni, collana Enne, 2022). Fagiolini affida a Velia Titta il ruolo di protagonista ma anche quello di narratrice, testimone del proprio tormento e delle ingiustizie che attraversano l'Italia del ventennio: cento pagine nelle quali la donna evoca la sua adorata madre, la interroga e dialoga con lei per mezzo di un rapporto epistolare a senso unico, perché la madre era scomparsa quando Velia aveva appena quattordici anni. Benché non possa avere accanto la sua presenza fisica, Velia è certa di poter contare sulla sua compassione per affrontare un dolore terribile e devastante; per andare avanti con la lucida consapevolezza che ad attenderla non c'è più il suo amato Giacomo, ma un futuro tragico e tremendamente breve. Dall'istante in cui la notte del 10 giugno 1924 il "presagio" le fa visita - "so già di essere vedova benché non ci sia ancora un corpo sul quale piangere" - Velia dà inizio alla sua personale battaglia per la verità, per la dignità, propria e di tutte le donne, osando sfidare i fascisti e l'obbedienza a cui il regime la vorrebbe prostrata. L'espediente narrativo porta alla luce dunque la dignità, la forza, il grande amore e il dolore di Velia. "Una controparte intelligente, sempre pacata e tuttavia appassionata, di grande cultura, equilibrata e rispettosa delle idee del marito, anche se profondamente diverse dalle sue, e mai ha disatteso le proprie." Le note a piè di pagina e la bibliografia forniscono utili informazioni sull'evolvere degli eventi.
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