Politica scolastica:
Regionalizzazione della Scuola La sezione torinese della FNISM esprime la propria preoccupazione sulle ipotesi di regionalizzazione della scuola, che rischiano di mettere in discussione il carattere unitario del sistema di istruzione e di creare inaccettabili disuguaglianze fra gli studenti delle diverse zone d'Italia.
Esami di Stato Sulla base dell'esperienza del primo anno di applicazione del nuovo Esame di Stato, la sezione torinese della FNISM esprime un apprezzamento complessivo sulle modalità delle due prove scritte. In particolare, per quanto riguarda la seconda prova, è condivisibile la scelta di voler testare le competenze multidisciplinari degli studenti, che si auspica anzi possa essere ulteriormente rafforzata nei prossimi anni. Maggiori perplessità suscita invece la nuova formula adottata per il colloquio, che induce gli allievi a collegamenti spesso forzati e superficiali fra gli argomenti e le discipline.
Decreto Sicurezza Bis La Fnism, associazione laica che opera nella scuola, diffonde volentieri il seguente appello contro il Decreto Sicurezza bis "IN PIAZZA, GRIDIAMO VITA!" di Alex Zanotelli (Missionario Comboniani)
Vita associativa:
Attività di formazione Nell'anno scolastico 2019/2020 le attività formative della sezione saranno incentrate sul tema della Storia e del suo insegnamento.
"Cittadini del nostro tempo. Le domande del tempo presente" Nei giorni venerdì 29 e sabato 30 novembre si svolgerà il convegno di studio "Cittadini del nostro tempo. Le domande del tempo presente" organizzato in collaborazione con Cidi Torino e Centro Studi Piero Gobetti, dedicato all'insegnamento della Storia degli ultimi anni.
Convegno in progetto E' inoltre in progettazione per i primi mesi del 2020 il convegno sull'insegnamento e l'apprendimento della Storia nell'era del digitale e dei social.
Vogliamo ricordare Andrea Camilleri, spentosi il 17 luglio, con una sua riflessione sulla Scuola e con la sua statura di intellettuale laico: "Progettare una riforma della scuola vuol dire disconoscere e rimodellare un'idea di scuola, azzerandone le idee precedenti ed in questo caso bisognerebbe riflettere davvero sulla finalità della riforma stessa e su quali siano le basi formative e contenutistiche che caratterizzano la formazione degli stessi legislatori che la propongono".
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