LETTERA APERTA DELLA SEZIONE TORINESE DELLA FNISM SULLA SCUOLA DOPO L'EMERGENZA
Gentilissima Ministro Azzolina,
Egregio Ministro Gualtieri,
Vi invitiamo a prendere in considerazione l'opportunità che si presenta per attuare, a partire dal prossimo anno scolastico 2020/21, un'ampia riforma della scuola, sia nella dimensione didattica e pedagogica, sia in quella organizzativa dei tempi e degli spazi.
Rimandiamo al dibattito scientifico e politico sviluppatosi negli ultimi anni per i dettagli delle proposte che avanziamo, essendo questa la sede per limitarci a ricapitolarle. Sicuramente la condizione di emergenza non può e non deve prescindere da una profonda riflessione su un cambiamento che trascende l'emergenza e assegna alla scuola un compito strategico.
- La riformulazione del gruppo classe.
Innanzitutto, la sua consistenza deve scendere verso l'auspicabile numero di 20 allievi per ciascuna classe.
Il gruppo classe completo dovrebbe essere il momento di apprendimenti comuni e di base (per esempio linguistici e matematici) poi si dovrebbe prevedere per gli allievi la possibilità di seguire insegnamenti diversi, riunendosi per gruppi di lavoro a seconda di interessi, attitudini e capacità differenti.
- L'ampliamento e la formazione del corpo docente.
L'immissione in servizio stabile di un congruo numero di docenti sarebbe necessaria ma non sufficiente, ritenendo noi indispensabile un forte investimento nella formazione di tutti gli insegnanti, neo assunti e già in servizio.
Al proposito, per esempio, si potrebbe rimodulare l'orario di servizio dei docenti più esperti, destinando una parte di esso al tutoraggio e all'affiancamento di altri docenti, e inserire allo stesso modo le attività di formazione nell'orario di lavoro di tutti i docenti.
- La riorganizzazione del tempo scuola.
L'orario di apertura delle scuole e, conseguentemente, la giornata lavorativa di studenti e docenti deve coincidere con il tempo pieno, prevedendo una ridefinizione dei carichi di lavoro di tutti i soggetti e un ampliamento dell'offerta di attività (per esempio sportive e artistiche), come avvenuto nelle migliori realtà scolastiche che hanno avviato negli ultimi anni sperimentazioni in tal senso.
- La riorganizzazione degli spazi.
Va avviato un coerente programma di edilizia scolastica, ispirato alle necessità didattiche e pedagogiche, oltre che alle ovvie esigenze di sicurezza, igiene, manutenzione.
- In conclusione pensiamo che gli investimenti nel sistema di istruzione debbano essere destinati esclusivamente al miglioramento della didattica in presenza, ritenendo la didattica a distanza una parentesi aperta nell'attuale situazione di emergenza sanitaria, da chiudere non appena l'emergenza sarà superata, per tutta una serie di motivi che le associazioni professionali come la nostra stanno denunciando.