CORSO GEOPOLITICA E GEOECONOMIA DEL MONDO ATTUALE
AIIG Piemonte, CIDI Torino e FNISM Torino
Presentazione del progetto (-> Locandina)
1. Insegnare e comprendere il mondo attuale
La geopolitica e la geoeconomia del mondo attuale solo occasionalmente o in pochi indirizzi scolastici entrano nella scuola e sono oggetto di studio per i nostri studenti. Eppure una riflessione scientifica sulle vicende che attraversano il nostro tempo potrebbe costituire un’occasione fondamentale per costruire una coscienza critica diffusa e una cittadinanza consapevole tra i giovani. Manca a tutt’oggi una visione condivisa e una professionalità competente tra gli insegnanti, che raramente hanno avuto una specifica formazione universitaria su questi argomenti, su ciò che può essere insegnato, sulla periodizzazione esulla presentazione geografica dei fenomeni suindicati, sulle interpretazioni complessive, mentre troppi argomenti sono trattati utilizzando conoscenze occasionali o sotto l’effetto dell’impatto della comunicazione di massa onnipresente e pervasiva.
Possiamo accogliere come punto di riferimento per il nostro lavoro l’affermazione di Barraclough, An Introduction to ContemporaryHistory (1964), secondo cui La storia contemporanea ha inizio quando i problemi che sono attuali nel mondo moderno assumono per la prima volta una chiara fisionomia. Si tratterebbe quindi di partire dal presente e dai suoi caratteri di fondo per risalire indietro nel tempo fino a ritrovare le radici del presente come lo viviamo in modo distinto dalle epoche precedenti. Mentre secondo Luciano Canfora “la geografia è forse la disciplina più importante per chi non voglia vivere rinserrato nella sua dimora ma comprendere il mondo in cui si trova”; così Barack Obama, che nel 2012 disse :«Lo studio della geografia permette di comprendere la complessità del nostro mondo, apprezzare la diversità delle culture che esiste attraverso i continenti. Alla fine, si tratta di utilizzare tutta quella conoscenza per aiutare a colmare le divisioni e unire le persone”.
Un punto di vista interessante per affrontare i temi del nostro presente è inoltre quello proposto da una disciplina di confine come la Geopolitica. Secondo Manlio Graziano, Geopolitica. Orientarsi nel grande disordine mondiale (2019): la geopolitica (…) si limita a servirsi dei dati fattuali della realtà e a farne il centro dell’indagine politica, mettendoli in un ordine tale da renderli significativi, in modo da offrire - almeno nelle ambizioni - una chiave per capire meglio come funziona il mondo in cui si vive (…) condizione necessaria per poterlo cambiare. Rientrano tra gli oggetti dell’indagine geopolitica: la geografia dinamica, il clima e le frontiere; la demografia e i movimenti migratori; lo Stato, la nazione e l’identità nazionale; la Democrazia e le sue negazioni, il suffragio universale; la politica internazionale, la guerra, lo sviluppo ineguale; gli attori non statali, compreso il terrorismo; il ruolo delle ideologie.
2. Problematizzare per comprendere
La didattica del mondo attuale ha incontrato, negli ultimi anni, il paradigma metodologico delle competenze, che ha sostituito, nel linguaggio e nei contenuti, altri modelli di insegnamento del passato. Tuttavia ci sembra poco produttivo appiattirsi sulle elaborazioni più recenti, troppo spesso subordinate alle mode culturali o politiche occasionali, provvisorie e contraddittorie, e preferiamo rinviare ad alcuni classici del pensiero educativo. La proposta serve a dare profondità storica alla riflessione degli insegnanti e a mettere radici in un momento di particolare vivacità della ricerca pedagogica e didattica.
Richard C. Phillips, già in Apprendimento e pensiero nelle discipline storiche e geografiche (1982), affronta i problemi posti dall’insegnamento dei social studies nell’ambito della cultura anglosassone, a partire dalle trasformazioni della società contemporanea, caratterizzata dall’aumento della complessità e dei conflitti, da fenomeni apparentemente opposti come globalizzazione e chiusure nazionalistiche. L’autore costruisce la sua analisi, che si muove sulla specifica dimensione logica e psicologica, sul rapporto tra intuizione, percezione, fatti e apprendimento e sugli elementi e sui processi che caratterizzano il pensiero e il suo sviluppo. La formazione dei concetti, i procedimenti di generalizzazione negli studi sociali e lo sviluppo delle abilità di pensiero e delle argomentazioni logiche sono lo scopo del rapporto di insegnamento/apprendimento degli studi sociali. Il saggio si conclude con le indicazioni che riguardano le condizioni in classe per lo sviluppo del pensiero, la costruzione di un curricolo di studi sociali e i problemi connessi alla valutazione dei comportamenti e della maturazione degli studenti.
Il lavoro dell’insegnante può anche partire dai modelli intuitivi e spontanei utilizzati dai propri allievi, ma con l’obiettivo di smontarli e di evidenziare i meccanismi di manipolazione su informazioni e giudizi. Si tratta cioè di rendere evidenti i limiti di modelli dicotomici buono-cattivo, civile-incivile, amico-nemico, particolarmente utilizzati dalla comunicazione di massa, spesso anche da quella politica di oggi, ma anche in percorsi educativi con finalità etico-civili di per sé positivi. Quando non riusciamo a costruire questa competenza, rischiamo di trovarci di fronte ad una regressione nella comprensione dei fatti umani. L'insegnamento del tempo presente (e di ogni tempo), è quindi educazione alla comprensione della complessità del reale, sviluppo di capacità critiche per la lettura del presente. E’ necessario, però, arricchire l’esperienza del rapporto di insegnamento-apprendimento attraverso alcuni accorgimenti: sono poco utili gli elenchi di cause senza fornire anche gerarchie e rapporti reciproci; gli eventi recenti hanno bisogno di acquistare profondità, devono essere cioè inseriti in contesti temporali e spaziali che permettano di coglierne il senso; le spiegazioni non possono essere collocate all’interno di logiche deterministiche e lineari basate sul rapporto causa-effetto.
3. Proposte didattiche concrete in ognuno dei quattro interventi
E’ nostra intenzione offrire ai colleghi e uditori proposte didattiche che permettano di utilizzare in classe i contenuti. Pensiamo ad attività con livelli differenti di complessità, che vanno dalla comprensione dei contenuti, alla rielaborazione delle conoscenze al fine di costruire le competenze, all’attività di flippedclassroom, simulazione, a compiti di realtà, all’utilizzo e rielaborazione di big data.