La Sezione torinese Frida Malan della FNISM, Federazione Nazionale Insegnanti, esprime la sua totale solidarietà alla Dirigente Scolastica Annalisa Savino, del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze, che, a fronte del vile pestaggio avvenuto il 18 febbraio scorso davanti al Liceo Michelangiolo, ha scritto ai suoi studenti una lettera in cui ricorda loro i segnali che accompagnarono la genesi del fascismo e li invita a non essere indifferenti a episodi di violenza sporadici ma che possono essere la spia di un crescendo di sopraffazione nei confronti di chi non si allinea all’idea dominante e di una deriva autoritaria quale il nostro Paese conobbe con la dittatura fascista e che, in generale, caratterizza i totalitarismi.
Nelle sue parole non solo non vediamo un’ “iniziativa impropria”, “ridicola” e addirittura meritevole, in caso di persistenza, di provvedimenti disciplinari da parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito, quanto piuttosto, un ben argomentato e coraggioso richiamo da parte di un’educatrice ai valori della Costituzione repubblicana e antifascista e ai valori del dialogo, della partecipazione e del pensiero critico di cui la scuola della Costituzione dovrebbe essere levatrice. Un richiamo non “politicizzato” né “strumentale”, ma semmai storico ed etico a un valore fondante della nostra Repubblica quale è l’antifascismo.
Preoccupano le ricorrenti affermazioni di esponenti di un governo, fino a prova contraria, democratico che invitano a estromettere la politica dalle scuole, in quanto la politica, intesa nel senso più alto del termine, quindi non come propaganda e proselitismo di una sola parte, è cittadinanza attiva e costruzione quotidiana del bene comune che affondano le loro radici precisamente in un’istruzione aperta che educhi i giovani alla civile convivenza, al senso critico, alla conoscenza della storia e alla trasmissione della memoria.
La FNISM ribadisce pertanto il suo impegno, accanto alle altre associazioni professionali e al mondo della scuola e sulla scorta del pensiero dei suoi padri fondatori Gaetano Salvemini e Giuseppe Kirner, per una scuola laica, inclusiva, che educhi al metodo critico e razionale in luogo del dogma, al confronto e al rispetto in luogo dell’odio di parte e della sopraffazione squadrista di qualunque colore.
E naturalmente si impegna a vigilare di fronte a comportamenti dell’Istituzione di tipo intimidatorio o comunque in contrasto con quegli articoli della nostra Costituzione che sanciscono il diritto alla libertà di espressione e di insegnamento e che delineano caratteristiche e finalità della scuola della repubblica (artt. 9, 33, 34 della Costituzione).
La FNISM ritiene infine l’iniziativa della Professoressa Savino del tutto conforme a quell’articolo 54 della Costituzione che richiama i cittadini al dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. E a coloro cui sono affidate funzioni pubbliche il dovere di adempierle “con disciplina ed onore”.
Quanto alle parole del Ministro “Pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo”, sembra opportuno ricordare le parole pronunciate da Primo Levi nel lontano 1974 ma sempre attuali: “Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.”
Torino, 27 febbraio 2023