L'attuale Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti è persona di buon senso. Lo ha dimostrato di recente
con una circolare sugli Esami di Stato, con cui ha abolito la farsa dell'estrazione della busta contenente
l'argomento per l'avvio del colloquio; e - senza inseguire le lamentazioni che invocavano la reintroduzione
del vecchio tema di storia, peraltro costantemente aborrito da generazioni di studenti - si è limitato saggiamente
a prescrivere l'inserimento dell'argomento
storico in una delle tipologie di prova scritta già previste dall'attuale normativa.
Non tutta la politica, però, almeno quando si tratta di scuola, è dotata di altrettanto buon senso. A partire
dalla presunta abolizione delle provincie, tanto caldeggiata e sbandierata qualche anno fa quale
strumento per semplificare i meccanismi decisionali e risparmiare soldi pubblici. Alla fine, tutto si è risolto
in un azzoppamento di quell'istituzione, sopravvissuta agonizzante alla propria morte annunciata, privata di una
reale testa politica e soprattutto
ridimensionata nelle proprie dotazioni finanziarie, ma non nei compiti che le sono affidati, fra cui quello di curare
l'edilizia scolastica, con riferimento in particolare alle scuole secondarie di secondo grado: con il risultato che
le condizioni degli edifici
in cui i ragazzi trascorrono gran parte del proprio tempo sono in condizioni spesso indecorose, come denuncia fra
l'altro proprio in questi giorni un rapporto della Fondazione Agnelli.
Ma non lamentiamoci troppo. La politica finalmente si è svegliata. Dopo mesi di silenzio - talmente assordante che
perfino gran parte di chi opera nella scuola neppure ne ricordava il nome - l'assessora all'istruzione
della Regione Piemonte si è improvvisamente svegliata, inviando a tutti i dirigenti scolastici una circolare di
grande rilievo istituzionale. In essa si invitano i presidi, "considerando l'avvicinarsi del Santo Natale, [...] a valorizzare [...] ogni iniziativa
legata a questa importante Festività come l'allestimento di Presepi e lo svolgimento di recite o canti legati
al tema della Natività". Naturalmente, la richiesta viene suffragata chiarendo dottamente: "è evidente che
la conoscenza delle nostre tradizioni [...]
sia un supporto alla piena integrazione per chi proviene da altre realtà". Suggerirei all'assessora che in
futuro si potrebbero anche indurre le famiglie di religione ebraica a battezzare i propri figli: sarebbe un
altro modo simpatico per favorire l'integrazione.
Il Ministro Fioramonti si era dimostrato persona di buon senso anche quando aveva sollevato qualche dubbio
sull'opportunità di esporre il crocifisso nelle aule scolastiche, sollevando un vespaio trasversale,
alimentato dal senso comune clericale, nel quale i critici più benevoli ribadivano come ben altri fossero
i problemi della scuola italiana. Mi permetto sommessamente di osservare che, in una scuola che dovrebbe
essere laica e pluralista, l'esibizione del simbolo
di una religione - di una sola religione - è un'anomalia - questa sì evidente - cui prima o poi si dovrebbe
porre rimedio. Ma si sa: il senso comune è il peggior nemico del buon senso.
P.S. Dimenticavo: l'assessora si chiama Elena Chiorino
Prof. Marco Chiauzza
(Dirigente Scolastico e Vicepresidente della FNISM - Federazione Nazionale Insegnanti)