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APPUNTI SULLA CAMPAGNA ELETTORALE
Nelle ultime settimane, nell'ambito del convulso quanto disordinato dibattito che caratterizza la campagna elettorale, sono emersi alcuni temi su cui, in quanto associazione di insegnanti, ci sentiamo in dovere di prendere posizione.
In primo luogo non può non destare preoccupazione, per quanto sia stato cancellato e in parte ritrattato, il post in cui l'onorevole Meloni ha preconizzato una società di giovani italiani sani e determinati e inserito tra le "devianze" i disturbi del comportamento alimentare ed altre patologie, fenomeni peraltro in forte aumento come conseguenza della pandemia (ludopatia, autolesionismo, ritiro sociale).
Più in generale, come associazione attiva nel campo dell'istruzione, sentiamo ancora una volta il bisogno di intervenire per difendere e promuovere la scuola pubblica laica. In particolare, contro le velleità manifestate da alcune forze politiche, ribadiamo l'esigenza di non finanziare in alcun modo le scuole private nel più rigoroso rispetto dell'articolo 33 della Costituzione, eliminando anche le forme surrettizie di sovvenzione già in vigore da parte dello Stato e delle sue articolazioni. Inoltre riteniamo giunto il momento di superare definitivamente l'insegnamento della religione cattolica (IRC) nelle scuole pubbliche. In sua sostituzione auspichiamo sia introdotto nelle scuole secondarie di secondo grado l'insegnamento non confessionale del fatto religioso, nel rispetto dei criteri epistemologici propri delle discipline storiche, sociologiche e antropologiche. Lo dovrebbero impartire docenti laureati selezionati con regolari concorsi pubblici e non come oggi segnalati dalle Curie. Negli ordini inferiori dell'istruzione non ci sembra invece opportuno l'insegnamento scolastico della religione. A tal fine è importante che lo Stato italiano, a distanza di quasi 40 anni, riapra la discussione per un'ulteriore revisione del Concordato e delle sue norme applicative. Infine a livello simbolico, ma non per questo meno significativo, riteniamo che nel rispetto del principio costituzionale della laicità dello Stato, nelle aule delle scuole pubbliche non debbano essere esposti simboli religiosi di qualunque genere, superando anche l'ultima ambigua sentenza della Corte di Cassazione che delega le decisioni in merito al consenso delle singole comunità scolastiche.
CONSIGLIO DI LETTURA
Giustizia e mito: con Edipo, Antigone e Creonte: [per indagare i dilemmi del diritto continuamente riaffioranti nelle nostre società], Bologna, Il Mulino. Libro di Marta Cartabia e Luciano Violante. Un itinerario che ripercorre il mito dei Labdacidi come rielaborato in due classici drammi sofoclei, Antigone e Edipo Re, al fine di trarne un messaggio attuale per il nostro tempo e far riflettere il lettore sul presente politico e giuridico
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